E’ stato raggiunto e superato l’obiettivo delle 50 mila firme requisito necessario che la Costituzione pone per poter portare in parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare in difesa dell’unitarietà della scuola italiana
Hanno firmato a supporto del progetto contro la regionalizzazione del sistema istruzione studenti, giovani, donne e uomini e sindacati che per mesi sono stati coinvolti nella campagna di diffusione della sottoscrizione.
La regionalizzazione, quindi , metterebbe a repentaglio il concetto stesso di scuola nazionale e statale, influenzando programmi, offerta formativa, percorsi di alternanza scuola lavoro, concorsi, graduatorie, accesso e opportunità per il personale scolastico, mobilità e stipendi, causando un ulteriore aumento dei divari.
“Non si tratta di un’iniziativa tematica ma la scuola è uno degli obiettivi primari di chi vuole l’autonomia almeno per tre motivi: identitario, di risorse e di costruzione del consenso – ha spiegato Villone – Quest’ultimo punto è particolarmente preoccupante perché significa molto in termini di gestione politica se i lavoratori e le lavoratrici sono governati da un assessore regionale anziché dallo Stato”
“Con l’Autonomia Differenziata in Italia finirebbe la scuola pubblica nazionale- continua Villone-, il che vorrebbe dire che ogni Regione andrebbe a formare una propria scuola. Ci sarebbero la scuola lombarda, quella piemontese, laziale o campana, ognuna con le proprie regole, ognuno con diritti diversi. Piero Calamandrei vedeva la scuola pubblica statale nazionale come strumento essenziale per l’identità della Repubblica.”